La mostra Riscatti della Terra a Portacomaro. Inaugurazione il 24 settembre alle ore 11.00 presso la Casa dell’Artista

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Educational Tour TerraViva: la carne di Razza bovina Piemontese tra tradizione e new technology

P1050436Sabato 14 settembre 2013, in occasione della IV edizione della sagra Toro allo Spiedo, TerraViva (sponsor ufficiale della manifestazione) ha organizzato un educational tour per giornalisti e foodblogger. Oltre ai rappresentanti della carta stampata, dei siti dedicati al food (http://www.ricettedicultura.com/; http://blog.giallozafferano.it/lericettedielenuar/; http://barboncinaincucina.blogspot.it/; http://giardinociliegi.blogspot.it/) e l’agenzia LiberLab come curatrice dell’immagine coordinata di TerraViva, era presente anche la troupe della rete televisiva regionale Telecupole per seguire da vicino il lavoro di promozione della carne bovina di Razza Piemontese, che da quasi 40 anni, TerraViva – Cooperativa Agricola Buschese, attua sul nostro territorio.

Il tour ha avuto inizio dalla sede di TerraViva con una visita all’Azienda Agricola Provenzale Ivano, dove i partecipanti hanno potuto constatare che esistono ancora degli allevamenti non intensivi in piccole stalle, ancora con volta a botte, in cui gli animali non patiscono lo “stress”. Il gruppo poi si è spostato nuovamente presso la sede di TerraViva per gustare un lauto pranzo, a base di carne bovina di Razza Piemontese alla brace, in compagnia delle autorità (Luca Gosso, Sindaco di Busca e Bruno Carli, Vice Presidente del Consiglio Provinciale di ConfCooperative). La visita è proseguita nel moderno laboratorio di sezionamento di TerraViva dove si sono potuti osservare, in compagnia dei “maestri tagliatori”, tutti i passaggi della lavorazione della carne. Dopo una breve sosta all’ex Convento Cappuccini, sede dell’Associazione Ingenium e al Castello e al parco del Roccolo, i partecipanti si sono diretti al Cooking Show diretto dal Cabaret sull’Aia di Staffarda, presso l’Area Palazzetto di Busca, dove hanno preso parte alla tavola rotonda moderata dal giornalista Michelangelo Pellegrino. Interessanti gli interventi del Presidente della Cooperativa Agricola Buschese, Angelo Rosso, che ha sottolineato l’importanza del nuovo modo di vendere il prodotto-carne attraverso internet; del Direttore del Consorzio CoAlVi, Giorgio Marega, che ha elogiato le caratteristiche nutrizionali e dietetiche della carne Piemontese e del Professore dell’Istituto Servizi per l’Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera di Dronero, Bruno Pietra che ha spiegato al pubblico l’utilizzo dei diversi tagli della Piemontese. Il tour si è poi concluso con la cena del Toro allo Spiedo, organizzata dalla Pro Loco di Busca.

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CAVALLERMAGGIORE: CITTA’ DA 150 ANNI E NON SENTIRLI

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Il prossimo 13 Settembre Cavallermaggiore celebra la ricorrenza di 150 anni dalla concessione del titolo di Città.

Cavallermaggiore, 4 Settembre 2013

L’iniziativa per ottenere il titolo di Città ebbe inizio il 19 Giugno 1863 quando la Giunta comunale, guidata dal sindaco Luigi Alberto Roberi, chiese al Governo l’autorizzazione per convocare un Consiglio comunale straordinario per esaminare la domanda di concessione dell’importante riconoscimento per Cavallermaggiore. L’autorizzazione venne concessa dal Governo, tramite la Prefettura, nel giro di pochi giorni e il 4 Luglio 1863, il Consiglio comunale, riunito in seduta straordinaria, si esprimeva favorevolmente alla presentazione della domanda di concessione del titolo di Città e conferiva mandato alla Giunta comunale di argomentare le motivazioni che rendevano Cavallermaggiore meritevole di detto titolo.

Le motivazioni erano sostanzialmente di  tre nature diverse: storico-dinastica; economica e sociale; politica e “di prestigio”. La motivazione storico-dinastica era incentrata sul ruolo significativo di Cavallermaggiore e sul secolare rapporto di fedeltà e benevolenza tra la città e Casa Savoia, fin dal XIV secolo. La motivazione economico-sociale (probabilmente la più significativa), rivendicava l’importanza di Cavallermaggiore: per la popolazione (5.559 abitanti), per la stazione ferroviaria sulla linea Cuneo-Torino (alla quale presto si sarebbe aggiunto lo snodo per la linea Cavallermaggiore-Bra-Alba-Alessandria, già prevista nel 1863), per essere (e poter restare) capoluogo di mandamento, per i commerci e le attività economiche piuttosto fiorenti e previste in crescita in seguito alla concessione del titolo di città, per la presenza in città di organizzazioni filantropiche, opere pie, scuole, asili e del teatro. Infine, la motivazione politica teneva conto dell’apporto di Cavallermaggiore in termini di soldati alle guerre risorgimentali e, dunque, la concessione del titolo di città si sarebbe configurata come un segno del ringraziamento del Re e dell’Italia. La concessione del titolo di Città sarebbe dunque stato il coronamento di un percorso storico e avrebbe dato un forte impulso alla crescita e allo sviluppo della città in tutti gli ambiti.
Il “Prato” riconosce un’influenza positiva (quasi una raccomandazione, si potrebbe dire) a Giuseppe Garneri (1823-1905), all’epoca Colonello dell’Esercito, distintosi nell’assedio di Gaeta, in seguito Generale, dal 1866 Capo di Stato Maggiore del Genio Militare e dal 1892 Senatore.
L’iniziativa non incontrò particolari difficoltà: la richiesta, con le motivazioni, fu inviata alla Deputazione Provinciale, al Prefetto e al Ministero dell’Interno, che si occupava di queste pratiche. Il parere fu positivo a tutti i livelli, il Ministro dell’Interno Ubaldino Peruzzi scrisse una favorevole relazione, approvata dal re Vittorio Emanuele II, che il 13 settembre 1863 sottoscrisse l’apposito decreto.

“Dobbiamo  ringraziare gli Amministratori di quell’epoca per la lungimiranza e le abilità dimostrate – afferma  Antonio Parodi  sindaco della città nel presentare il programma dei festeggiamenti – il titolo di città rafforzava senz’altro l’importanza politica ed economica del comune e consentiva a Cavallermaggiore di ottenere altri importanti risultati come ad esempio essere individuata quale capolinea della linea ferroviaria Alessandria – Alba – Bra e, appunto, Cavallermaggiore. Curioso è il fatto che l’intero iter per la concessione del titolo di Città sia durato 85 giorni e allora non si lavorava con il telefono, con la posta elettronica certificata, con internet, non si viaggiava in aereo o con treni ad alta velocità… e nel mezzo c’era il mese di Agosto (ma allora sicuramente Agosto non era un mese di fermo totale di talune attività come lo è adesso….) e l ‘Italia era unita da un paio di anni… come fu possibile? Encomio quindi agli Amministratori dell’epoca ma anche ai Funzionari dello Stato che istruirono la pratica in tempi rapidissimi,  oggi  inimmaginabili!!  Noi oggi abbiamo il dovere di conoscere la storia della nostra città e abbiamo il dovere di trarre insegnamento dalla intraprendenza e dalla lungimiranza degli Amministratori dell’epoca”.

Il programma degli eventi è diviso in due parti: la prima parte si svolge nel mese di Settembre nel quale ricade la data storica della proclamazione di Città, 13 Settembre 1863, (Serata storico commemorativa, rievocazione storica della proclamazione di città e di alcune scene della vita sociale del tempo, immagini da Cavallermaggiore e l’annullo filatelico),  mentre la seconda parte si svolgerà nel mese di Dicembre in concomitanza con la Fiera del libro. Allegato programma 1° fase.   

Per ulteriori informazioni:

Antonio Parodi cell. 338-1351781 – e.mail: sindaco@comune.cavallermaggiore.cn.it

Marco Leone cell.  349-5101201; e.mail: m.leone@comune.cavallermaggiore.cn.it

IL DECRETO DI CONCESSIONE DEL TITOLO DI CITTA’

Vittorio Emanuele Secondo, per grazia di Dio e per volontà della Nazione, Re d’Italiasulla proposizione del nostro ministro dell’Interno;

Vista la deliberazione del Consiglio Comunale di Cavallermaggiore (Cuneo) del 4 luglio 1863,

Abbiamo decretato e decretiamo:

Articolo unico

E’ accordato al Comune di Cavallermaggiore il titolo di Città.

Ordiniamo che il presente decreto munito del sigillo dello Stato, già inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque d’osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Torino, addì 13 settembre 1863

sottoscritto Vittorio Emanuele II

Ministro dell’Interno U. Peruzzi”.

 

Locandina 150

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Comunicato stampa 150 anni